venerdì 28 ottobre 2011

EDITORIALE : MONGIELLO ENRICO Catastrofe! Niente castagne


Ho partecipato il 6 giugno scorso all'incontro di Avellino sul problema dell'infestazione da cinipide galligeno ormai drammaticamente esplosa nei castagneti dell’alta irpinia, incontro ben riuscito, che ha il pregio di comunicare un'informazione molto chiara sull'argomento.
Sono un amante della nostra alta irpinia, senza particolari interessi economici nella castanicoltura, che essendo da qualche tempo a conoscenza di come l'infestazione si stesse diffondendo anche in zone limitrofe alla nostra (per esempio già la scorsa estate sapevo essere completamente invasi molti castagneti del comune
di Cassano Irpino, Bagnoli, Montella, ma soprattutto Montemarano lunga la strada Ofantina nei pressi del distributore di benzina, si nota, una catastrofe, fin dallo scorso autunno ho cercato di sensibilizzare, attraverso “Il Cassanese” purtroppo con scarsi risultati, amici della valle, amanti della natura, Amministratori e coltivatori che erano all'oscuro e non davano alcun peso).
Purtroppo devo dire senza peli sulla lingua che è mia opinione, condivisa da altri, che anche la Regione Campania ha finora affrontato in maniera molto blanda il problema. E' mai possibile che sia il fenomeno presente dal 2002 in provincia
di Avellino non sia stata intrapresa in azioni concrete né di lotta né di tipo informativo.
Nel corso dell'incontro sono stati ipotizzati anche interventi nei boschi con insetticidi. A parte che trattamenti di prova, fatti in Piemonte sono stati inefficaci mi sembra si possa affermare che un approccio del genere è superficiale e improponibile per la vastità delle aree, il rischio di distruzione di altri insetti utili più sensibili e la difficoltà di centrare il periodo di sfarfallamento che è molto variabile. L'unico provvedimento che sembra perseguibile dice l’esperto, è l'allevamento e il lancio
nei boschi infestati di un insetto antagonista il torimus sinensis che ha la peculiarità di andare a depositare le sue uova esclusivamente nelle larve del cinipide uccidendole, senza creare a sua volte alcun problema. Allora è mai possibile che la nostra amata irpinia deve morire per degli insetti, mentre gli uomini soprattutto politici incoscienti di tale catastrofe non fanno nulla per debellare quest’ondata tremenda che ha già fatto troppi disastri, economici e ambientali.

Nessun commento:

Posta un commento