giovedì 6 marzo 2014

Le rate non cancellano il reato, al massimo attenuano la pena                                                    L`illegittimo vantaggio economico derivante dall`azione delittuosa, inoltre, non puo` essere eliminato soltanto perche` un terzo debitore pignorato ha estinto il suo debito. In tema di omesso versamento Iva, il mantenimento del sequestro preventivo sui beni dell`indagato (i cui presupposti non vengono meno a seguito della rateizzazione del debito in sede amministrativa) e` giustificato fino al momento in cui si realizza il recupero delle imposte evase a favore dell'Amministrazione finanziaria, con corrispondente deminutio del patrimonio personale del contribuente.
A tal proposito, il raggiungimento di un accordo per la rateizzazione del debito tributario con l'Amministrazione finanziaria, se non vale a escludere il fumus commissi delicti (in quanto non fa venir meno il reato), puo` comunque incidere sul quantum della somma sequestrata per equivalente, comportando la necessita` di una riduzione del sequestro in misura corrispondente all`importo del debito versato a seguito della rateizzazione.
Sono questi i principi che si desumono dalla 
sentenza 12 febbraio 2014, n. 6635, della Cassazione.




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