mercoledì 11 marzo 2015

La fine dei poveri alberi

Al Comando dei Vigili Urbani di Avellino
All'Ispettorato Generale del Corpo Forestale. Roma


Non contenti dei danni provocati al verde urbano coi lavori di sistemazione di Piazza Duomo, di Piazza Maggiora, di Piazza Libertà, delle aiuole di Viale Platani (ormai tutti in stato comatoso) e di Viale De Gasperi, i solerti uffici tecnici comunali di Avellino hanno pensato bene di porre fine anche ai poveri alberi che delimitano il parcheggio del Tribunale di Avellino. La fine è stata decretata mediante la crudele pena della “garrota” ; i poveri alberi, le cui radici avevano sollevato - in un ultimo tentativo di sopravvivenza – gli anelli cementizi che da tempo li opprimevano, sono stati letteralmente “strangolati“ con ridottissime cassaforme lignee in cui è stato versato del cemento che ha occluso le radici! Anche chi non si occupa di botanica sa bene quale sia l'importanza degli apparati radicali nella salvaguardia e nel recupero degli alberi, che al loro intorno devono avere ampio spazio ed humus. Ma gli ignoti scienziati del Comune di Avellino ( ignota la ditta esecutrice dei lavori, ignoto il progettista, l'agronomo , il direttore dei lavori … e tutto ciò proprio davanti al Tribunale ) hanno deciso che quello fosse il modo migliore per recuperare il verde urbano. Le immagini sono inequivocabili! Qualcuno – se è ancora possibile – fermi la condanna a morte degli alberi del Piazzale del Tribunale.  

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