lunedì 24 giugno 2013

Larghe intese a copertura di “acque poco chiare" .

E' ormai evidente che si stiano portando avanti anche in provincia di Avellino esperimenti di “larghe intese” tra gli esponenti apicali di PdL, UdC e PD al fine di gestire unitariamente alcuni enti a larghissima partecipazione pubblica: tra questi Alto Calore servizi, ASI, la società partecipata dall'ASI denominata CGS, Irpiniambiente, e gli stessi Piani di zona sociali. La gestione unitaria consentirebbe una presenza esclusiva dei tre principali partiti irpini nei consigli di amministrazione di quegli enti. Temo che tale scelta consociativa, nonostante le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che vorrebbero non approvare i bilanci, sarà alla fine vincente perchè sarebbe pericoloso per tutti “scoperchiare i pentoloni” di quegli enti, facendo emergere le tante cose avvenute negli anni ( scorpori, condoni tombali, incarichi per consulenze con astronomiche cifre, assunzioni non consentite e pur fatte ). Di recente anche l'ex deputato di SEL Aurisicchio ha evidenziato le pesanti situazioni di deficit e di dissesto che affliggono i bilanci di taluni enti e segnalato giornalisticamente questo fatto all'attenzione della Magistratura. Anche chi scrive ha segnalato molte vicende relativo al ciclo integrato delle acque alla stessa Procura della Repubblica di Avellino, che spero Voglia al più presto approfondire tale questione, anche perché coinvolge interessi per centinaia di milioni di euro. In tale contesto come non parlare della vicenda della depurazione che viene effettuata dagli impianti esistenti nei nuclei ASI in Alta Irpinia e gestiti dalla società CGS partecipata dall'ASI per il 93,34%? Quegli impianti costituiscono infatti parte cospicua della depurazione irpina e sono parte essenziale del ciclo integrato delle acque. Non comprendo come possa parlarsi di cessione a privati di cospicue quote di CGS senza avere il consenso della Regione e dell'ATO che pure avrà compreso quegli impianti nel suo Piano d'Ambito. E solo oggi ( giugno 2013 ) vengono predisposte da parte dell'ATO delle schede destinate ai comuni e relative al parere di compatibilità al Piano 2012 di alcuni progetti comunali. E' del tutto evidente che il Piano d'Ambito è stato redatto senza tener conto di quei dati indispensabili. E credo personalmente che tutta questa frenetica attività del Commissario nella redazione ed approvazione del Piano d'Ambito non trovi nemmeno riscontro nella delibera Delibera della Giunta Regionale n. 813 del 27/12/2012 che prevede che Commissari Straordinari svolgono le funzioni di “ordinaria amministrazione e liquidazione” dell'Ente ormai soppresso.

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