giovedì 6 febbraio 2014

Per le cure a casa c’è il rischio di pagare il ticket


Sempre più i casi in cui viene chiesta una compartecipazione                                                                            Racconta A.R. di Portici (Napoli): «Mia zia ha subito l’amputazione di un dito del piede e l’infermiere che va a casa sua per le medicazioni lei deve pagarlo, e ogni volta sono 20 euro».
G.L. della provincia di Monza: «Il mio compagno ha la Sclerosi laterale amiotrofica, la Sla, e ha un tubo in gola che si collega a un respiratore. Oltre all’aiuto per mangiare o per lavarsi, ha bisogno che qualcuno “aspiri” più volte al giorno le secrezioni che riempiono trachea e polmoni per liberarli, o che lo muova per evitare che si formino piaghe. Ho deciso di licenziarmi per assisterlo e riceviamo un assegno di cura, ma l’Asl l’anno scorso ha ridotto la cifra e ora ci ha lasciato senza assegno per quattro mesi».  

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