giovedì 6 marzo 2014

STUDIO SU 90MILA DONNE. GLI ESPERTI: LA PREVENZIONE NON VA ABBANDONATA

«La mammografia non salva la vita»
La ricerca che divide gli scienziati 
ll responsabile del lavoro: «Almeno per una paziente su 5 la diagnosi di tumore che risulta da questo esame è sbagliata»                                                        
 La mammografia non salverebbe la vita alle donne. Secondo uno studio canadese, appena pubblicato sul British Medical Journal, lo screening mammografico, cioè l’indagine condotta a tappeto su persone fra i 40 e i 59 anni, non riduce la mortalità per tumore al seno, come ci si aspettava, se confrontato con la palpazione. Anzi: porterebbe a sovrastimare i casi e spingerebbe a cure non necessarie. «Almeno per una donna su cinque - ha detto Anthony Miller della University of Toronto, il principale autore dello studio - la diagnosi di tumore, che risulta dalla mammografia, è sbagliata». Il dibattito sull’utilità degli screening va avanti da tempo e alcuni Paesi, come la Svizzera, non promuovono più programmi di questo tipo, proprio perché non sembrano incidere sulla sopravvivenza e portano a trattamenti non solo inutili, ma dannosi per gli effetti collaterali che comportano.
 

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