venerdì 9 maggio 2014

La competenza è degli enti locali
09/05/2014
La “fabbrica dei veleni” di Borgo Ferrovia non smette di agitare le acque della politica.
In data 26 marzo, l’onorevole Luigi Famiglietti ha presentato una interrogazione al Ministero dell’Ambiente e a quello del Lavoro e delle Politiche sociali, sottoscritta dai colleghi Alessandro Bratti, Chiara Braga e Valentina Paris. Nello specifico, ripercorrendo la storia dell’ex-Isochimica, dall’illecito smaltimento di amianto friabile alla malattia e poi alla morte degli operai, veniva richiesto un pronto intervento del Governo per la risoluzione della questione.
Si legge nell’interrogazione: «In considerazione della emergenza chiediamo se e quali siano i motivi che fino ad ora hanno impedito di procedere alla bonifica del sito, se e quali siano le iniziative che intenda quindi assumere per procedere alla messa in sicurezza dell'area nonché per attivare uno screening e un monitoraggio continuo per gli ex lavoratori e la popolazione esposta e infine, per i lavoratori, se non sia il caso di assumere iniziative per procedere ad una deroga per l'accesso ai requisiti previdenziali in considerazione della specificità del caso».
La risposta del Ministero dell’Ambiente si è fatta attendere per più di 40 giorni. Ma alla fine è stata perentoria. Si legge che «La questione sollevata in merito all’ex-Isochimica di Avellino, investe una materia devoluta agli enti locali, dunque Comune e Regione». Certo, anche la nomina dell’attuale sindaco Paolo Foti come co-custode del sito da parte del procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo, era stata piuttosto indicativa. Inoltre il sito dove sorge l’Isochimica è a proprietà e gestione privata anche se sottoposto a regime di curatela fallimentare. Il Comune aveva chiesto, stando al documento ministeriale «10.000.000 euro per poter procedere alla messa in sicurezza e bonifica. Il ministero dell’Ambiente ha comunicato, nel novembre dello stesso anno, agli enti preposti, ivi compreso il Comune interessato, di non avere a disposizione sul proprio bilancio le risorse finanziarie necessarie. Tuttavia ha proposto il rifinanziamento del Piano Nazionale Amianto». Quindi tutto starà nell’attendere, una volta inoltrata la richiesta, che il riparto del fondo sia deliberato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione economica. I parlamentari Pd, nel frattempo, vogliono presentare una risoluzione che impegni il Governo. «L’obiettivo - afferma Famiglietti - è quello di accorciare i tempi che altrimenti si allungherebbero fino alla prossima programmazione europea. Lavoreremo per presentare il progetto entro la prossima settimana».
«In Italia ci sono troppe situazioni critiche dal punto di vista ambientale. - conclude Bratti - Ma quella dell’Isochimica, vista la condizione degli operai colpiti da asbestosi, è urgente. Poco importa se la risolve il Ministero o la Regione. Per la bonifica, ci deve essere l’impegno di tutti». 


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