martedì 29 settembre 2015

Si indaghi sull'intero PUC 
L'urbanistica avellinese è sempre più connotata da interventi della Magistratura su fatti specifici; personalmente ho sempre ritenuto e scritto che si deve indagare a fondo sull'intero PUC, sulla sua anomala adozione fatta in Consiglio Comunale scavalcando precisi obblighi di legge e sulla sua approvazione da parte del Consiglio Provinciale, dopo strane e veloci Conferenze di Servizio, anche esse fatte non rispettando la Legge Urbanistica Regionale e le norme sul dimensionamento del Piano. E' tutto scritto in atti ufficiali e credo che una indagine che verifichi le procedure seguite sia estremamente facile. Quel PUC ha generato una situazione ormai irreversibile, ha consentito la cementificazione più esasperata in alcune zone della città, ha bloccato l'edificazione in moltissime zone con norme irrazionali, che non consentono intervento alcuno in quanto è impossibile l'accordo tra numerosissimi proprietari che dovrebbero agire secondo il regime della perequazione urbanistica. Ma quello che ritengo gravissimo è che in Avellino non si sia ancora proceduto alla redazione di un Piano per l'Edilizia Economica e Popolare (PEEP) strumento obbligatorio per i comuni capoluoghi di provincia. Ed in mancanza di tale piano ognuno ha fatto quello che ha voluto: si sono volutamente confuse l’edilizia residenziale pubblica con l’edilizia realizzata per venire incontro alle esigenze dei terremotati; si è gonfiato il numero dei vani realizzabili facendo riferimento ad un arco temporale trentennale mentre la legge urbanistica vigente prevede che sia decennale; non sono state rispettate - per le aree di nuova edificazione -  le quote da destinare all'edilizia residenziale pubblica Ed oggi è anche impossibile mettere mano al PUC. Tutti lo sanno ma nessuno lo dice a chiare lettere! Infatti con le nuove e sciagurate norme introdotte dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale la pianificazione dovrà tener conto del sistema “Città di Abellinum” in cui sono presenti i comuni di Avellino, Atripalda, Mercogliano, Monteforte, Aiello, Capriglia, Cesinali, Grottolella, Manocalzati, Montefredane, Prata e Pratola Serra. Ed è quasi impossibile che questi comuni si mettano d'accordo per approvare uno strumento intercomunale così complesso. Spero che il nuovo assessore all'urbanistica Tomasone affronti primariamente lo scottante problema del PEEP e della regolarità dell'adozione ed approvazione del PUC, tralasciando gli aspetti particolaristici della zona Ni01, un nodo urbanistico gordiano di impossibile risoluzione.   

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