martedì 4 giugno 2013

Amministrative: vince l'astensionismo

Quella del 26 e del 27 maggio è stata la tornata elettorale dell'astensionismo, un fenomeno emerso già alle elezioni di febbraio. Tra ieri è domenica è andato a votare solo il 62% degli italiani, quasi 15 punti in meno rispetto al voto del 2008 (quando però si votava anche per le politiche). Ed è andata anche peggio a Roma, dove si è recato alle urne solo un cittadino su due. Un voto che comunque "premia la governabilità e dà respiro al partito", secondo il segretario del Pd Guglielmo Epifani intervistato da Il Messaggero. Tira un sospiro di sollievo, quindi, Enrico Letta: tra i democratici forte era il timore che l'appoggio alle larghe intese venisse bocciata dalle urne e mettesse alle strette un partito già in forte crisi. Il centrosinistra ha tenuto invece in quasi tutte le sfide principali. E un voto che rappresenta però una vera e propria dèbacle per il M5S, escluso da tutti i ballottaggi e fortemente ridimensionato dalle urne. Nella Capitale il candidato grillino ha conquistato poco più del 12% dei voti e anche nelle altre città i dati non sono superiori, segno che i delusi dalla politica hanno preferito stavolta rifugiarsi nel non voto. La corsa per il Campidoglio continua con una sfida a due. In testa Ignazio Marino (centrosinistra) con il 42,8% contro il 30,2% di Gianni Alemanno. Il sindaco uscente non si dà per vinto e annuncia battaglia: "La partita è ancora aperta. AVELLINO - Si va al secondo turno per una sfida tra Paolo Foti del centrosinistra e Costantino Preziosi dell'Udc più tre civiche di centro. Staccato Nicola Battista del Pdl. 

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