Il giardino di Autilia
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germogli diversi ,ma pur sempre germogli.>>
È quanto si sforzano di affermare i ragazzi del centro della “Casa di Accoglienza A .A. Volpe” di Montella. Essi sono i protagonisti della realtà dei diversamente abili che a fatica si aggrappano alla vita. La loro condizione, costipata nel disagio psicologico-espressivo-relazionale ,spesso si scontra con l’individualismo sempre crescente della società odierna tanto da renderne ancora più difficile il loro inserimento sociale; disagio che accresce quando, terminata l’età scolare, gli viene negato ogni diritto alla socializzazione per mancanza di spazi e strumenti adeguati alla continuità educativo-relazionale. Ma a Montella grazie alla generosità della compianta Ginetta Granese, la quale donando tutti i suoi beni al solo fine di realizzare un punto di riferimento ,ha dato l’input ad una mera opportunità di crescita e integrazione per i ragazzi in difficoltà .Nasce così nel 1991 l’ass.pro-disabili A .A. Volpe (nome della figlia della signora Granese mancata alla tenera età di 4 anni) che opera nell’omonima “Casa di Accoglienza” ,supportata dalla ”Caritas diocesana” elle varie attività con l’impiego di personale qualificato. La realizzazione della struttura ex-novo è stata curata dalle persone di sua Ecc. MONS. Nunnari prima e sua Ecc. Mons. Alfano poi nei poteri di legale rappresentanza conferitigli dalla signora Granese, che hanno fatto di essa un fiore all’occhiello unico nella zona. Sita all’entrata del paese, essa fa bella mostra di sé in un ampio giardino e consta di 3 ampi locali, di cui un auditorium sovente impegnato in rappresentazioni teatrali promosse e dirette dalle volontarie .Non sono mancate nel corso degli anni benevole attenzioni da parte dei cittadini montellesi con dimostrazioni di affetto e solidarietà. A questo proposito, una voce oltreoceano si è fatta sentire considerevolmente: quella di A. Joseph Scandone nipote di italo-americani, poiché suo nonno era originario montellese, dando segno di particolare sensibilità a queste problematiche. Venuto a sapere che nella terra dei suoi avi a cui si sente particolarmente legato vi era una struttura impegnata per così nobili scopi, il signor Scandone ha voluto dimostrare la sua vicinanza ai ragazzi donandogli una lavagna interattiva. E in seguito, si è premurato di visitare la “Casa di Accoglienza” giungendo a Montella il giorno 07- 06 2013 accompagnato dall’avvocatessa Sara Bargiacchi, alla quale aveva demandato anzitempo di interessarsi degli eventuali bisogni in termini di sussidi atti a stimolare le potenzialità dei ragazzi. e non solo. Il signor Jo Scandone è stato atteso con entusiasmo da tutto il direttivo con la presidente Yvonne Marzia Pizza, i genitori e naturalmente dai ragazzi che lo hanno accolto sulle note dell’inno americano. Era evidente la commozione del caro amico Jo Scandone la cui sensibilità, nonché le sue radici non l’hanno trattenuto dall’esprimere una velata commozione; si è intrattenuto al centro per tutto il pomeriggio e in serata si è congedato assicurando la sua disponibilità anche per il futuro Per tutti è stato un momento bellissimo, ricco di emozioni quello della visita di Jo , ovvero la dimostrazione di quanta sensibilità , empatia solidarietà possa esprimere l’animo umano capace di cogliere nell’altro il proprio “sé riflesso” in una condizione diversa, ma non per questo legittimato a una condizione di inferiorità, in quanto depositario della stessa dignità. Dal canto loro, le persone diversamente abili al di là delle loro problematiche, sono in grado di esprimere quella genuina umanità che si accontenta delle piccole cose come un momento di serenità in compagnia di chi sa ascoltare anche i loro silenzi. E il loro sorriso invita a riscoprire il valore della semplicità a chi nella corsa affannosa verso effimeri traguardi, non sa più riconoscere e gusta solo il vuoto che questi lasciano in eredità. Maria Gabriella Cianciulli
Maria Gabriella Cianciulli
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